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Le lettere di Martinez e gli Statuti del 1767 hanno un valore aggiunto che è quello di farci curiosare dietro le quinte. Il sincero interpretare il suo compito, e il genuino sforzo affinché tutti i suoi discepoli, 'operando', potessero arrivare ad assistere, dentro e fuori la loro coscienza, alla manifestazione della 'chose', qualcosa di simile alla parousìa, alla shekinà, la presenza di Dio. Shekinà vuol dire anzi abitazione di Dio, e nell'ebraismo indica l'esserci fisico dell'Eterno nel tempo, prima nel Tabernacolo e poi nel Sancta Sanctorum. Il R+, cioè l'adepto dell'ultimo grado dell'Ordine degli Eletti Cohen, ha tra l'altro anche gli strumenti per far sì che il suo 'laboratorio', diventi 'casa della presenza'.